martedì 22 gennaio 2013

Presidente Rossi, Elba, terra "rossa" e frane. Quindi, se ci sarà un'estrazione di 15.180 tonnellate di massi per il porto di Porto Azzurro e poi se ci sarà un'altra estrazione di 20.00 tonnellate di massi per il porto di Marciana Marina, saranno autorizzate dal Comune di Campo nell'Elba e sarà anche il Comune responsabile per l'eventuale successiva messa in sicurezza all'escavazione? In merito ai camion di terra della sua risposta, le preciso che io mi riferivo a quella terra "rossa", non della zona granitica, che viene penso sicuramente da un altro comune elbano, terra "rossa" visibile dall'alto del sentiero 35 sulla montagna dietro S. Piero, in alto vicino al fosso degli stabbiati-alzi-pozzondoli come da foto del 29.12.2012, si vedevano anche dei ruderi quasi del tutto sommersi da detriti, non si vedeva invece traccia di nessuna attività di cava delimitata e recintata. Francamente, visto quello che è successo recentemente con la frana a Porto Azzurro, sarei stato molto ma molto più tranquillo se fosse stato tutto di competenza della Regione, Presidente Rossi!

Gentile Presidente,
La ringrazio molto della gradita risposta e in merito ai camion di terra della sua risposta, le preciso che io mi riferivo a quella terra "rossa", non della zona granitica, che viene penso sicuramente da un altro comune elbano, terra "rossa" visibile dall'alto del sentiero 35 sulla montagna dietro S. Piero, in alto vicino al fosso degli stabbiati-alzi-pozzondoli come da foto del 29.12.2012, si vedevano anche dei ruderi quasi del tutto sommersi da detriti, non si vedeva invece traccia di nessuna attività di cava delimitata e recintata.
Tra l'altro quando ho ricevuto la sua risposta avevo appena finito di visionare le relazioni del genio civile relative alla riduzione del rischio idrogeologico del bacino del fosso alzi, montagna compresa, con relativa relazione geologica-geomorfologica con molte notizie interessanti, come a pag. 8 della relazione del Genio Civile " blocchi di granito provenienti dalle cave, facilmente riconoscibili dalla forma squadrata e dai segni della tipica lavorazione ad opera di scalpelli sono stati trasportati fino a valle del ponte della SP 25", per esempio.

Oppure a pag. 9 della relazione geologica-geomorfologica:
"Dal punto di vista della stabilità, i processi morfogenetici in atto sono legati essenzialmente alle acque incanalate. In corrispondenza delle zone dove l'energia delle acque risulta maggiore si sviluppano fenomeni di erosione laterali che vanno a vulnerare le sponde e ad esercitare un azione di scalzamaneto ai piedi dei versanti tale da innescare talvolta fenomeni gravitativi riconducibili a frane di scivolamento della coltre superficiale ad azione cinematica rapida che spesso evolvono in frane con stile complesso tipo scorrimento-colata. Si vedano ad esempio alcuni dissesti quiescenti in parte riattivatisi che coinvolgono la parte alta del fosso Stabbiati e del fosso Aiali nel tratto montano a Sud-Est del cimitero di San Piero."
Quindi, se ci sarà un'estrazione di 15.180 tonnellate di massi per il porto di Porto Azzurro e poi se ci sarà un'altra estrazione di 20.00 tonnellate di massi per il porto di Marciana Marina, saranno autorizzate dal Comune di Campo nell'Elba e sarà anche il Comune responsabile per l'eventuale successiva messa in sicurezza all'escavazione?
Francamente, visto quello che è successo recentemente con la frana a Porto Azzurro, sarei stato molto ma molto più tranquillo se fosse stato tutto di competenza della Regione, Presidente Rossi!
Le auguro una buona giornata!

Gimmi Ori

----- Original Message -----
From: "Regione Toscana - Segreteria del Presidente" <enrico.rossi@regione.toscana.it>
Sent: Monday, January 21, 2013 2:58 PM
Subject: Risposta dal presidente della Regione Toscana

> in merito ai camion di terra, probabilmente si riferisce all'accumulo di terra in vicinanza del Fosso Galea  -zona a monte dell'aerostazione-, La informo che la tematica è di competenza e presidiata dal Comune. Ad oggi è in corso anche l'attività di ARPAT per la caratterizzazione delle terre.
> Per quanto riguarda il secondo punto bisogna distinguere fra l'attività di cava e l'attività di presidio idrogeologico. In merito al primo aspetto è il comune titolare delle procedure e, la zona segnalata è oggetto di ordinanza di messa in ripristino e anche di un piano di riutilizzo dei materiali.
> Per quanto riguarda invece il progetto idrogeologico a seguito dell'alluvione del 7 novembre 2011 il Commissario ha incaricato l'Ufficio del Genio Civile e la Provincia di Livorno per la realizzazione della sistemazione complessiva del Bacino del Fosso degli Alzi comprensivo anche di intervento idraulico forestale da eseguirsi nella parte alta del Bacino.
> Tale intervento prevede anche la gestione della dinamica dei sedimenti nel rispetto dell'equilibrio idraulico del corso d'acqua.
>
>
> Con i miei più cordiali saluti,
> Enrico Rossi
>
>
http://www.facebook.com/notes/legambiente-arcipelago-toscano/la-frana-dellhotel-plaza-a-porto-azzurro-le-8-domande-di-legambiente-lavori-e-sc/10151191833842142

LEGAMBIENTE
Arcipelago Toscano
0565904342

Comunicato stampa 20 gennaio 2013
FOTO ALLEGATA

La frana dell’Hotel Plaza a Porto Azzurro: le 8 domande di Legambiente
Lavori e scavi in un’area a forte rischio idrogeologico
La frana che sta interessando la strada provinciale per Porto Azzurro, all’altezza di punta San Giovanni, sulla curva del Fanaletto, ha nuovamente messo in luce i già conosciuti rischi idrogeologici dell’area per  il suolo e la popolazione e, con l’altro episodio della voragine apertasi sulla strada provinciale a Rio Marina, anche l’estrema fragilità della rete viaria dell’intero versante orientale.  In concomitanza con i lavori si era già verificata una frana a pochi metri di distanza, il 2 settembre 2012,  primo giorno di pioggia dopo mesi di siccità. Allora a patirne le conseguenze fu un’auto all’interno del parcheggio di un Hotel vicino, ma i lavori di ripristino e messa in sicurezza, con conseguente viabilità a senso unico gestita da un semaforo, non risultano ancora completati ed appaiono interrotti.
Anche se pare cominciata un’opera di minimizzazione, le notizie che rimbalzano sui media elbani parlano di nuovi lavori di somma urgenza messa in sicurezza dell’area, interventi su viabilità secondaria, costruzione di un muro di contenimento del costone franato sulla strada. Interventi lunghi, con grande disagio dei cittadini ed estremamente costosi, che l’Amministrazione comunale e quindi i cittadini di Porto Azzurro dovranno pagare di tasca loro. 
Quella della punta di San Giovanni è una collina geologicamente fragile, anche se chi amministrava (e amministra) Porto azzurro sembra da sempre pensarla diversamente. La prima versione del Piano Strutturale di Porto Azzurro  prevedeva  di scavare un tunnel proprio sotto la collina, per bypassare la curva del Fanaletto, un’idea che, alla luce di quanto sta accadendo, oggi appare anche più sconsiderata e che fu respinta grazie alle osservazioni di Legambiente e di alcuni cittadini e proprietari di abitazioni della collina.
La nuova frana, secondo le segnalazioni giunteci da Porto Azzurro, la nostra conoscenza dell’area e le ipotesi che si fanno sui blog e le pagine Facebook frequentate dai longonesi potrebbe  però avere concause più pesanti della pioggia. Per questo rivolgiamo alcune domande Comune di Porto Azzurro ed alle autorità competenti.
1)            A monte della frana si erge, arroccato con i suoi 3 piani l’Hotel Plaza, dove negli ultimi due anni si sono svolti e sono in via di completamento  imponenti lavori di scavo per la costruzione di una piscina , fiore all’occhiello della novità “ centro benessere” dell’albergo, ”piscina  riscaldata con acqua di mare dotata di idromassaggio e zona relax,  sauna,  docce emozionali e  cabine per i trattamenti” con apertura prevista il prossimo febbraio, come pubblicizzato nel sito della struttura stessa http://www.hotelplazaelba.com/centro-benessere-isola-elba.asp. E’ vero che per effettuare i necessari scavi sono stati utilizzati martelli pneumatici, trivellatori  e, come qualcuno dice e scrive, anche micro-cariche,  le cui vibrazioni avrebbero prima provocato crepe nella vecchia struttura alberghiera, tanto che si sarebbe fatto ricorso a corpose iniezioni di calcestruzzo per rinforzare le fondamenta dell’albergo?.
2)            In considerazione del fatto che questi movimenti franosi non si erano  mai verificati prima dei lavori all’interno del Plaza, di chi sono le responsabilità di questo grave danno al territorio ed ai cittadini? Chi si assumerà l’onere finanziario del ripristino del versante della frana e del suo consolidamento, gli Enti Pubblici o chi ha eventualmente causato/concausato la frana?
3)            I lavori eseguite ed incorso di esecuzione all’Hotel Plaza sono conformi alle concessioni comunali ed in quest’ultime, se sono stati autorizzati tutti gli scavi eseguiti, si è tenuto conto della fragilità idrogeologica dell’intera area “appesantita”, dalla presenza dell’hotel, delle sue infrastrutture e del nuovo calcestruzzo che è stato gettato?
4)            Risponde al vero, come si dice insistentemente a Porto Azzurro, che durante i lavori siano emerse vecchie strutture nel sottosuolo che potrebbero essere ampliate ed utilizzate?
5)            Quali autorizzazioni siano state fornite per l’eventuale prelievo di acqua di mare per la piscina e dove è stato autorizzato il posizionamento delle tubazioni e degli impianti, dei quali non sembra ci sia  traccia in superficie, considerati il dislivello  e la distanza  tra la struttura ed il mare e considerato l’attraversamento obbligato della strada provinciale?
6)            Tenuto conto dell’aspetto paesaggistico e della posizione peculiare della punta di San Giovanni – una vera “ porta d’ingresso” sulla baia e sul  Paese – con quali accorgimenti e mitigazione  ambientale si intende realizzare a della struttura muraria di contenimento, in modo da non snaturare il panorama da cartolina del Fanaletto, principale accesso a Porto Azzurro?
7)            A che punto son i lavori di messa in sicurezza della frana del 2 settembre 2012 e quali ulteriori interventi sono previsti per consolidare e mettere in sicurezza un’area in evidente dissesto proprio sopra una costa di grande pregio ambientale lungo la quale il Comune di Porto Azzurro vorrebbe costruire un nuovo percorso sugli scogli?
8)            Vista l’interruzione della viabilità per i mezzi pesanti e per i futuri lavori di messa in sicurezza, si intende interrompere  il passaggio dei camion e lo stoccaggio sulla spiaggia La Rossa (subito a valle della frana) dei massi per i lavori per la difesa del molo, evitando il trasporto dei massi per il consolidamento del molo di sopraflutto del porto di Porto Azzurro? Ed ora da dove e come si intende portarli nell’area portuale?

AutoreMessaggio
Che brutto sogno che ho fatto stanotte
Messaggio 1 del 13.01.2013, 13:16
Provenienza: Il mondo dei sogni
Che brutto sogno che ho fatto stanotte:
stanotte ho sognato che sbancavano delle montagne nella parte nord dell'isola per fare dei servizi a dei grandi alberghi, ho sognato terra rossa e sassi rossi, ho sognato che cavavano i sassi dalla montagna per portarla ai porti turistici per i ricchi, ho sognato che con la terra si tappavano i buchi nella montagna, ho sognato che la gente non aveva più lavoro ed era costretta a emigrare, ho sognato che facevano un comune unico e chiudevano tutti gli uffici distaccati, le poste e le scuole, c'erano solo dei grandi alberghi per ricchi con i servitori lavoranti sottopagati che venivano da tutto il mondo, aperti da giugno a settembre, con sanità privata e pronto elisoccorso d'emergenza, poi ha cominciato a piovere forte, pensavo che era la perturbazione Maya, ma poi mi sono svegliato era tutto un brutto sogno, non mi sono svegliato nel fiume con l'acqua alta e con la corrente così forte da far fatica a stare in piedi.
Per l'Elba il progetto Capri:
Superficie 10.4 km²
Comuni Capri e Anacapri
Abitanti 14117 (2011)

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