Non penso che il comune abbia autorizzato un deposito di terra, che sembra una discarica, nella parte alta della montagna vicino al fosso, oggetto dell'ultima devastante alluvione del 07.11.2011.
Presidente Rossi,
faccio seguito al messaggio di ieri sera 21.01.2013 alle 19,12:
movimento nella montagna sopra San Piero, stamattina 22.01.2013 al buio alle 06,45 c'era già un mezzo operatore con il lampeggiante arancione al lavoro in compagnia dei fari di un camion, invece alle 07,45 un camion bianco
www.camminando.org
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http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2013/01/21/news/l-hotel-plaza-si-fa-la-piscina-e-intanto-il-costone-viene-giu-1.6393153
«L’Hotel Plaza si fa la piscina e intanto il costone viene giù»
«La frana del Fanaletto è collegata ai lavori per la piscina dell’hotel Plaza, che sovrasta proprio la zona interessata?». È una delle domande che Legambiente rivolge all’amministrazione comunale di Porto Azzurro
«La frana del Fanaletto è collegata ai lavori per la piscina dell’hotel Plaza, che sovrasta proprio la zona interessata?». È una delle domande che Legambiente rivolge all’amministrazione comunale di Porto Azzurro e alle autorità competenti, in seguito allo smottamento di alcuni giorni fa che ha messo ko la strada provinciale. «La frana – spiega Legambiente – all’altezza di punta San Giovanni, sulla curva del Fanaletto, ha nuovamente messo in luce i già conosciuti rischi idrogeologici dell’area per il suolo e la popolazione e, con l’altro episodio della voragine apertasi sulla strada provinciale a Rio Marina, anche l’estrema fragilità della rete viaria dell’intero versante orientale. Quella della punta di San Giovanni è una collina geologicamente fragile, anche se chi amministrava (e amministra) Porto Azzurro sembra da sempre pensarla diversamente».
L’associazione ipotizza che la pioggia non sia l’unica causa che ha innescato lo smottamento. «A monte della frana si erge, arroccato con i suoi tre piani l’Hotel Plaza – chiedono da Legambiente – dove negli ultimi due anni si sono svolti e sono in via di completamento imponenti lavori di scavo per la costruzione di una piscina, riscaldata con acqua di mare e dotata di idromassaggio e zona relax, sauna, docce emozionali e cabine per i trattamenti con apertura prevista il prossimo febbraio, come pubblicizzato nel sito della struttura stess. Chiediamo se è vero che per effettuare i necessari scavi sono stati utilizzati martelli pneumatici, trivellatori e, come qualcuno dice e scrive, anche micro-cariche, le cui vibrazioni avrebbero prima provocato crepe nella vecchia struttura alberghiera, tanto che si sarebbe fatto ricorso a corpose iniezioni di calcestruzzo per rinforzare le fondamenta dell’albergo».
Non è l’unico punto interrogativo di Legambiente. «Questi movimenti franosi non si erano mai verificati prima dei lavori all’interno del Plaza – si chiede l’associazione – di chi sono le responsabilità di questo danno al territorio ed ai cittadini? Chi si assumerà l’onere finanziario del ripristino del versante della frana e del suo consolidamento?». Legambiente si chiede sei i lavori sono conformi alle concessioni comunali e se tutti gli scavi sono stati autorizzati. «È vero che durante i lavori sono emerse vecchie strutture nel sottosuolo che potrebbero essere ampliate ed utilizzate? – chiede l’associazione – chiediamo inoltre quali autorizzazioni siano state fornite per l’eventuale prelievo di acqua di mare per la piscina e dove è stato autorizzato il posizionamento delle tubazioni e degli impianti, dei quali non sembra ci sia traccia in superficie».
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